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Il semiotico Jean Marie Floch, servendosi del quadrato semiotico, uno strumento che analizza i valori per contrapposizioni e contraddizioni, ha individuato quattro principali modi di fare pubblicità:
- pubblicità referenziale: quando il testo è adeguato alla realtà;
- pubblicità obliqua: quando si sfruttano le strategie del paradosso e dell’ironia, che vanno contro l’opinione comune;
- pubblicità mitica: nei casi in cui c’è un “rivestimento” di sogno del prodotto;
- pubblicità sostanziale: quando esiste un “iperrealismo” del prodotto, del quale si selezionano ed enfatizzano alcune caratteristiche individuanti.
La pubblicità obliqua
In questo post del blog trattiamo della quarta modalità pubblicitaria, molto in voga in questo periodo, contendendo il primato alla pubblicità mitica cui vuole contrapporsi.
La pubblicità obliqua, attraverso una valorizzazione ludico-estetica e l’utilizzo di figure retoriche quali paradosso e ironia, punta ad un effetto shock sul consumatore. Il prodotto passa in secondo piano. In primo piano in questo caso si posiziona la marca, il brand, che propone valori nuovi, inizialmente disorientanti. Questo modo di fare pubblicità, se supportata da una buona strategia di marketing, ha il grande vantaggio di creare tormentoni e fidelizzare il consumatore al brand.
Per fare un esempio che esemplifichi quanto argomentato: la pubblicità RedBull.