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Arriva la crittografia per Whatsapp. Ecco come funziona e cosa cambia

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Siete ossessionati dalla paura che qualcuno legga i vostri messaggi su Whatsapp? Usate app alternative per tutelare la vostra privacy? C’è una buona notizia per voi!
L’applicazione di messaggistica istantanea più popolare al mondo (con oltre un miliardo di iscritti) ha comunicato ai suoi utenti l’aggiornamento della sicurezza di chat e telefonate che include la crittografia ‘end to end’, la stessa che fa di Telegram la chat alternativa più utilizzata proprio per la sicurezza che offre ai suoi utenti.

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L’annuncio è arrivato con un post su Facebook del fondatore di WhatsApp, Jan Koum, seguito da un articolo ufficiale sul blog della piattaforma (ricordiamo che Whatsapp è di proprietà di Facebook).
Dice Whatsapp:

“L’idea è semplice: quando mandi un messaggio, l’unica persona che può leggerla è la persona o il gruppo a cui lo hai mandato. Nessun altro può vedere cosa c’è nel messaggio. Non i criminali informatici. Non gli hacker. Non regimi oppressivi. Nemmeno noi. La crittografia end-to-end aiuta a rendere le comunicazioni fatte con WhatsApp private, come quelle che si fanno di persona”.

Come funziona?

La crittografia dei messaggi riguarda tutte le comunicazioni effettuate tramite WhatsApp, audio o messaggi, e tutti i file inviati, video, foto o file, ma funziona solo se tutti e due gli utenti, mittente e destinatario, usano l’ultima versione della app. La crittografia end-to-end è attiva di default, non c’è bisogno di fare nulla per usarla: allo stesso modo, non sembra per ora che ci siano modi per disattivarla. La segretezza darà più sicurezza alle comunicazioni rendendo illeggibili i messaggi da persone malintenzionate, hacker o anche WhatsApp stessa.

Cosa cambia?

WhatsApp utilizzava già una crittografia ‘end to end’, ma non era estesa alla totalità della piattaforma. Ieri, con un messaggino comparso nelle chat di chi usa l’ultima versione dell’app, la società californiana ha comunicato a tutti che la nuova crittografia è ovunque. E questo, come scrivono loro stessi, non consentirà a nessuno (“neanche ai nostri ingegneri”) di entrare nelle conversazioni. Solo la persona che invia e quella che riceve sono in grado di decrittare i messaggi inviati. Le chiavi crittografiche sono presenti direttamente nei device che inviano e che ricevono. Mentre i server dell’azienda che ospita i dati (in questo caso WhatsApp) agiscono come semplici postini, senza la possibilità di decrittare i dati.

Perché?

Che dietro la scelta di WhatsApp di aumentare il livello di sicurezza ci sia il caso Apple-Fbi di cui si è ampiamente discusso nell’ultimo periodo, non se ne fa mistero, anche se è giusto sottolineare che gli ingegneri erano al lavoro sulla modalità ‘end to end’ già da tempo.
“Le persone meritano sicurezza – ha sottolineato il fondatore della app – perché è la sicurezza ci permette di connetterci con chi amiamo. Ci permette di comunicare informazioni sensibili con colleghi, amici o altri. Siamo felici di fare la nostra parte nel mantenere le informazioni delle persone fuori dalla portata di hacker e criminali informatici”.

Proprio a causa della crittografia ‘end to end’, di recente era stato arrestato e poi rilasciato il numero uno di Facebook in Sud America. Il motivo era di non aver collaborato con le autorità circa le conversazioni fra due criminali. Oggi WhatsApp mette le mani avanti e comunica al mondo che neanche loro saranno grado di decrittare le conversazioni dei loro utenti.

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