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Facebook & Ad Breaks: in arrivo la pubblicità nelle dirette!

Tempo di lettura stimato: 1 minuto

“Questo matrimonio s’ha da fare”. Forse era qualcosa di facilmente prevedibile o forse no, fatto sta che le dirette Facebook avranno la pubblicità come nuova funzione integrata. In che modo ? Tramite gli Ad breaks.  Qualcuno si chiederà se ci sia l’intenzione da parte di zio Mark di imitare il cugino YouTube, ma non è proprio così. Avete presente le pubblicità che non potete skippare prima di poter visionare un video? Ecco, iniziata a dimenticarle (forse). Entro il 2018 YouTube diminuirà la durata dei cosiddetti “pre-roll” da 30 secondi a 6 secondi.

E Facebook? Va nel senso opposto: non avremo a che fare con i pre-roll ma con i “mid-roll”. Durante le live guarderemo una pubblicità fino a 20 secondi senza poterla saltare.

Un po’ come quando guardiamo qualcosa in televisione. Certo quelle di Facebook e YouTube sono questioni diverse, ma sarebbe interessante capire come mai ci troviamo di fronte a due dinamiche così differenti.
Perché YouTube diminuisce e Facebook fissa un tetto di secondi così “alto”?

Ma vediamo in dettaglio quali sono le caratteristiche degli Ad breaks, ovvero gli annunci durante le dirette Facebook:

  • Gli Ad Breaks potranno essere usati solo dalle pagine con almeno 2mila followers.
  • Per poter attivarsi avranno bisogno di almeno 300 spettatori durante la sessione live.
  • Il break pubblicitario potrà attivarsi solo dopo 4 minuti di diretta tramite il simbolo $ e potrà riattivarsi solo dopo 5 minuti.

Sono queste le novità introdotte sul blog ufficiale di Facebook da Brian Boland, VP of Publisher Solutions e Maria Angelidou-Smith, Product Manager.

Gli Ad Breaks nelle dirette di Facebook

Ovviamente il servizio è ancora in versione beta e in fase di test negli USA. Ma scommettiamo che non tarderà ad arrivare anche in Italia, andando a rimescolare le carte in tavola. Sarà una grandissima occasione per editori e brand che vorranno investire in questo nuovo servizio.

Come si divideranno i guadagni? Il 55% andrà all’autore e il 45% a Facebook.

Insomma la parola d’ordine sarà: monetizzazione!

…e qualcuno sta già iniziando a leccarsi i baffi!

Per saperne di più sulle live di Facebook, clicca qui

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